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Paola Marella ha scelto la mastectomia

Tumori

La conduttrice, da sempre attenta alla prevenzione, una volta scoperto un tumore al seno ha preferito l’opzione più radicale. Lo ha raccontato in un’intervista, sottolineando l’importanza di poter scegliere.

Paola Marella ha scelto la mastectomia

Sanihelp.it – «La mia è una storia di prevenzione e oggi, a distanza di sette anni da quello che è mi è successo, ho capito che può essere d’aiuto, o di conforto, per molte donne» per questo Paola Marella, l’agente immobiliare più famosa del piccolo schermo, ha scelto di svelare al magazine Ok salute e benessere una parte importante della propria vita privata: sette anni fa, un anno prima della rivelazione di Angelina Jolie, si è sottoposta a un intervento di mastectomia a causa di un tumore.

Con la prevenzione, ha raccontato, ha iniziato da giovane, anche per questione di familiarità (una nonna che ha avuto un tumore al seno): ha tenuto sotto controllo il seno fibrocistico per anni, con incontri semestrali con il medico, sottoponendosi, in alternanza, a ecografie mammarie e mammografie. Poi nel 2006 una piccola calcificazione ha richiesto una prima biopsia, risultata negativa. Il copione si è ripetuto nel 2009 e nel 2011 ma in quest’ultimo caso, nonostante l’esito negativo della biopsia, il medico ha preferito rifare un controllo in tempi più ravvicinati, ai quali è seguita poi una biopsia chirurgica. E in quell’occasione l’esito non fu negativo.

«Mi ritrovai di fronte a due strade: fare un’operazione di quadrantectomia, conservativa, oppure di mastectomia, drastica. All’epoca avevo 49 anni, non desideravo più figli (ne ho uno, Nicola, oggi 24enne) e soprattutto non volevo rischiare che si presentassero altri problemi in futuro. Decisi per la strada più netta: togliere tutto» ha rivelato nell’intervista. «Una decisione ottima, di cui non mi pento, soprattutto se penso che così ho evitato terapie post operatorie e numerosi controlli, ma pessima in relazione ai medici chirurghi a cui mi affidai. Si presentarono tanti problemi uno dopo l’altro (un’infezione in primis), un po’ per disattenzione, un po’ per presunzione. Insomma, per farla breve, in un anno feci sei interventi».

Nessun pentimento, e anzi, nel 2014, di fronte a una cisti ovarica, ha ripetuto la stessa scelta netta: togliere anche le ovaie.  «Non me ne pento, anche perché non ho mai perso di vista la fortuna che ho avuto. È vero, a causa delle complicazioni chirurgiche che ho dovuto affrontare porto sulla pelle qualche segno in più, ma dall’altra parte ho avuto la possibilità di risolvere un problema alla radice e, soprattutto, di scegliere» ha ribadito. «Credo che questo sia molto importante: lo è stato per me, ma dev’esserlo per tutte le donne che affrontano questa difficoltà. Dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro, quali sono i rischi e le conseguenze. Poi l’errore umano può capitare e bisogna farci i conti, ma a distanza di qualche anno mi sento fortunata nonostante tutto. Ho 56 anni e non devo fare sfilate di bellezza: non sono le cicatrici sul décolleté i problemi della vita».


Fonte: http://www.sanihelp.it/rss/rss_salute.xml

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