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    Pressione eccessivamente bassa: i rimedi naturali

    Sanihelp.it – La pressione bassa è vista spesso come un elemento positivo, in quanto non predispone ai problemi che si legano, invece, all’ipertensione. Tuttavia, anche la pressione eccessivamente bassa può essere fastidiosa e portare, ad esempio, a soffrire di stanchezza e capogiri, soprattutto nella stagione estiva.

    Ecco perché conoscere alcuni accorgimenti può essere utile per stabilizzare la pressione anche in estate.
    Vediamo i rimedi naturali per la pressione troppo bassa.

    La liquirizia

    La radice di liquirizia aiuta ad alzare leggermente la pressione. Si potrà utilizzare la radice grezza, oppure un estratto. Bisognerebbe assumere questo rimedio la mattina lontano dai pasti, e mai esagerare.
    La caffeina
    Il caffé del mattino può aiutare chi soffra di pressione eccessivamente bassa. La presenza, infatti, di caffeina può dare una sferzata di energia e può contribuire a ristabilire i normali livelli di pressione arteriosa.

    Magnesio e potassio
    Spesso la pressione si abbassa per la perdita di elettroliti. Integrare magnesio e potassio, e in alcuni casi di evidente perdita anche il sodio, può aiutare a ridurre gli effetti della pressione eccessivamente bassa.
    Questo soprattutto in persone che sudino molto o in chi faccia molta attività fisica.

    In tutti i casi, comunque, sarà bene fare riferimento al proprio medico, indicare il problema e non interrompere mai l’uso di farmaci prescritti. LEGGI TUTTO

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    Gliomi cerebrali: vorasidenib ne ritarda la crescita

    Sanihelp.it – Vorasidenib, un inibitore dell’enzima IDH (isocitrato deidrogenasi), è in grado di ridurre il rischio di progressione della malattia o di morte del 61% rispetto al placebo, cioè la sostanza farmacologicamente inerte che viene somministrata per confronto con medicinali efficaci negli studi clinici, nei pazienti con glioma di grado 2, con mutazioni del gene che codifica l’enzima IDH.Sono i risultati di uno studio chiamato INDIGO, presentato al congresso dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology). Il trattamento è stato somministrato dopo l’intervento chirurgico per la resezione del tumore, prima di iniziare la chemioterapia standard.Ingo Mellinghoff del Memorial Sloan Kettering Cancer Center, di New York, principale autore dello studio, ha spiegato che l’utilizzo di vorasidenib ritarda la crescita del tumore in modo significativo, e di conseguenza anche la somministrazione di terapie tossiche.«Questo risultato è clinicamente significativo, perché i pazienti con diagnosi di glioma di grado 2 con IDH mutato sono in genere giovani e in buona salute. I risultati di questo studio offrono la possibilità di cambiare il paradigma terapeutico per questo tipo di glioma e potrebbero portare alla prima nuova terapia mirata per il glioma di basso grado» ha aggiunto.Come sono stati scelti i partecipanti allo studio? Una delle condizioni era avere almeno 12 anni, considerato che i pazienti con questa diagnosi sono di solito giovani e sani. Altre caratteristiche, oltre a essere affetti dalla forma tumorale oggetto dello studio, erano non avere effettuato un trattamento precedente per glioma, essere stati sottoposti a intervento chirurgico non meno di un anno prima e non avere immediata necessità di essere sottoposti a chemioterapia o radioterapia.Di fronte ai risultati dello studio, l’esperto ASCO Glenn Lesser ha commentato «Questi risultati sono piuttosto sorprendenti, sono statisticamente molto significativi e, soprattutto, sono molto importanti da un punto di vista clinico. In pazienti selezionati con glioma di basso grado, possiamo potenzialmente ritardare l’uso della chemioterapia e di radiazioni tossiche per anni, forse per molti anni e ritardarne la tossicità». LEGGI TUTTO

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    Con Marco Bianchi torna la macedonia per la ricerca

    Sanihelp.it – Torna anche per questo anno La macedonia per la ricerca®, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi, per sostenere il lavoro di medici e ricercatori che dedicano la propria vita alla ricerca scientifica: fino al 30 luglio 2023, in tutti i punti vendita Autogrill sul territorio, per ogni confezione di macedonia di frutta da 200 grammi venduta, Autogrill devolverà parte del ricavato a Fondazione Umberto Veronesi per finanziare eccellenti ricercatori e ricercatrici che lavorano nel campo della nutrigenomica.

    La nutrigenomica è la scienza che studia le relazioni tra patrimonio genetico e cibo; come le molecole che introduciamo con la dieta influenzano i nostri geni e quindi la nostra salute, sia positivamente che negativamente. Essa va di pari passo quindi con la prevenzione, soprattutto delle malattie croniche cardiovascolari, cerebrovascolari e soprattutto dei tumori, responsabili dei tre quarti dei decessi nei paesi sviluppati. La prima edizione dell’iniziativa ha permesso di finanziare interamente per l’anno 2023 il progetto di ricerca della dottoressa Rosarita Nasso, impegnata quotidianamente a valutare gli effetti benefici dei polifenoli sui processi coinvolti nella progressione del tumore gastrico.

    Testimonial del progetto è ancora una volta Marco Bianchi, food mentor e divulgatore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi: «Sono onorato di essere anche quest’anno al fianco di un progetto così importante e che sono certo che verrà nuovamente accolto e sostenuto da moltissime persone. Questo bicchiere di frutta non solo finanzia la ricerca scientifica d’eccellenza, ma è fondamentale per ricordare l’importanza dei benefici dati dall’assunzione quotidiana di frutta, soprattutto se di stagione».

    Consumare frutta è infatti un’abitudine importante per un’alimentazione sana, varia ed equilibrata. Le Linee Guida suggeriscono infatti di consumare dalle 2 alle 3 porzioni di frutta al giorno e la macedonia è un’ottima soluzione che unisce praticità e gusto, soprattutto se si è in viaggio. La frutta è la fonte migliore di zuccheri semplici e apporta minerali, vitamine, molte molecole bioattive utili come i polifenoli e fibra, che aumenta il senso di sazietà e favorisce un microbiota in salute. Può essere consumata a colazione o come spuntino, ma anche dopo i pasti principali, così da favorire l’assorbimento dei nutrienti e soddisfare la voglia di dessert con un apporto calorico moderato.  LEGGI TUTTO

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    Moringa, la pianta per gli ormoni e la digestione

    Sanihelp.it – La Moringa è nota anche come Albero del Rafano in Italia, ed è una pianta originaria dell’India, ma ora diffusa anche in molte altre parti del mondo.Il fatto di appartenere alla medesima famiglia dei broccoli la rende in grado di garantire anche i loro stessi benefici, e oggi la Moringa viene impiegata per moltissimi usi differenti da quelli alimentari, allo scopo di aiutare il corpo e la sua salute.
    Viane anche conosciuta come la pianta antinfiammatoria, viene proprio utilizzata a questo scopo per parti del corpo e organi differenti.

    Vediamo, quindi, le proprietà della Moringa e i suoi impieghi.

    Antinfiammatorio
    A livello generale la moringa viene impiegata per ridurre l’infiammazione del corpo. Per questo è molto utilizzata da chi, ad esempio, soffra di malattie croniche, come l’artrite.
    Bilancia gli ormoni

    Uno studio del 2014 pubblicato sulla rivista Journal of Food, science and Technology ha indicato come il grande contenuto di antiossidanti di questo vegetale consenta anche di riequilibrare gli ormoni e, in generale, di ridurre gli effetti dell’invecchiamento, anche quelli legati proprio agli ormoni che cambiano.
    Aiuta la digestione
    Nell’Ayurveda la Moringa è molto utilizzata allo scopo di purificare il fegato e aiutare la digestione in generale. Addirittura viene prescritta a chi soffra di ulcere allo stomaco.
    Come viene assunta la Moringa?
    Vista la necessità di un lungo viaggio da Paesi lontani, qui si potrà trovare questa pianta soprattutto sotto forma di polvere, sia da diluire sia da assumere in capsule.
    Ecco che, quindi, la si potrà assumere come pastiglia oppure scioglierla in acqua o altri liquidi.
    Le controindicazioni
    Come sempre accade con i rimedi naturali, sarà necessario consultare il proprio medico prima di assumere la Moringa.
    Questa è controindicata nelle donne in gravidanza, durante l’allattamento, nei trattamenti per la fertilità e in chi soffra di pressione bassa. LEGGI TUTTO

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    Tumori: mortalità ridotta negli ultimi anni

    Sanihelp.it – La mortalità per cancro in Italia, fra il 2011 e il 2019, si è ridotta in modo superiore alla media europea, del 15% negli uomini e dell’8% nelle donne, contro il -10% negli uomini e -5% nelle donne in Europa.Questi risultati sono stati ottenuti anche grazie all’immunoncologia, che ha permesso di curare forme tumorali un tempo particolarmente resistenti.Per rendere noto agli italiani questo importante obiettivo raggiunto, si è svolta a Roma la terza tappa della campagna di sensibilizzazione Lo so anch’io, che prevede incontri nelle piazze con le associazioni dei pazienti, la distribuzione di materiale informativo e l’attivazione di un sito dedicato, www.bms.com/it/losoanchio.html

    L’Italia è in prima linea nella ricerca sull’immunoterapia, che ha permesso di aumentare la sopravvivenza anche nei pazienti con metastasi o con neoplasie fino a 10 anni fa incurabili.«Dopo i primi due grandi passi avanti nella sfida ai tumori rappresentati dalla chemioterapia e dalle terapie mirate, negli ultimi dieci anni vi è stata una svolta grazie all’immunoncologia, che oggi è lo standard di cura in diverse neoplasie in stadio metastatico o ad alto rischio di ripresa di malattia dopo la chirurgia: dal melanoma, al tumore del polmone, al mesotelioma, al carcinoma a cellule renali fino a quelli gastrointestinali e genitourinari. E sono in corso studi in molte altre neoplasie» spiega Michele Maio, presidente della Fondazione Nibit (fondazione nata nel 2012 con lo scopo di ideare, pianificare e implementare studi clinici nel campo della bio-immunoterapia dei tumori) e direttore della Cattedra di Oncologia dell’Università di Siena e del Centro di Immuno-Oncologia dell’Azienda ospedaliero universitaria senese.
    Un esempio è dato dal melanoma metastatico, che nel 50% dei casi sviluppa metastasi cerebrali. Grazie all’immunoterapia il 50% di questi casi è vivo e libero da malattia a 5 anni, rispetto ai 4-5 mesi che costituivano lo standard prima delle terapie immunologiche.Anche il tumore al polmone, neoplasia difficile da trattare, si avvale con successo della terapia con farmaci quali nivolumab e ipilimumab, con miglioramento della sopravvivenza globale.Uno degli obiettivi degli scienziati è quello di fare in modo che il paziente (o ex paziente) dopo la guarigione torni a quella che era la sua vita professionale e di relazione, e per questo è necessaria una stretta collaborazione tra istituzioni, associazioni di pazienti e società scientifiche. LEGGI TUTTO

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    Mieloma multiplo, nuovo trattamento riduce la mortalità

    Sanihelp.it – Uno studio di fase 3, CARTITUDE-4, presentato dall’azienda farmaceutica Janssen al congresso annuale dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology) 2023 dimostra che la terapia con Car-T ciltacabtagene autoleucel (cilta-cel) diminuisce del 74% il rischio di progressione della malattia e di morte rispetto a due trattamenti standard:PomalidomideBortezomibDesametasoneoDaratumumabPomalidomideDesametasonein pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato che non risponde alla lenalidomide.Lo studio ha confrontato l’efficacia della terapia cellulare per trattare il mieloma multiplo recidivo con quella della chemioterapia standard. È stata quindi richiesta all’EMA (Agenzia Europea dei Medicinali) l’autorizzazione per una nuova indicazione di cilta-cel per la terapia di pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato.«I risultati di questo studio sono molto incoraggianti in quanto mostrano un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione e dei tassi di risposta, oltre a una riduzione del rischio di morte, con il trattamento a base di cilta-cel rispetto alle terapie standard esistenti. Questi dati confermano il potenziale di questa terapia cellulare nel diventare un’opzione terapeutica chiave per pazienti con mieloma multiplo in linee di trattamento sempre più precoci, dove la necessità di nuove terapie rimane ancora insoddisfatta»  spiega il professor Jesús San Miguel, dell’Università di Navarra, in Spagna.Questi risultati offrono una grande speranza alle persone che soffrono di questa forma tumorale. LEGGI TUTTO

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    Due maschere fai da te contro l’acne

    Sanihelp.it – L’acne può colpire anche gli adulti.

    Se, infatti, un tempo si pensava a questo disturbo come a qualcosa legato all’adolescenza, oggi si sa che molti altri fattori, dallo stress agli ormoni, possono prolungare il periodo di durata dell’acne.
    Molti trattametni efficaci sono presenti in commercio e potranno essere indicati da vostro medico, ma esistono anche alcune ricette naturali che potrete creare a casa, come accade per queste due maschere anti acne dai pochi e semplici ingredienti.

    Vediamo come realizzarle da soli.

    La maschera yogurt e miele
    I fermenti dello yogurt, combinati con l’azione antibatterica del miele, vi aiuteranno a ridurre l’acne.
    Basterà mescolare due cucchiai di yogurt con due di miele. Si applicherà il tutto sul viso tenendolo in posa per dieci minuti.

    Poi, potrete lavare il viso tranquillamente.
    La maschera cannella e miele
    Anche la cannella è un ottimo ingrediente anti acne. Per realizzare questa maschera si mescolerà un cucchiaio di miele con uno di olio di cocco e mezzo cucchiaino di cannella in polvere.
    Si applicherà la maschera sul viso evitando la zona del contorno occhi.
    Si lascerà in posa dieci minuti e poi si potrà sciacquare il tutto. LEGGI TUTTO

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    Ciufoli testimonial per Komen Italia

    Sanihelp.it – Correre più veloce nella lotta contro i tumori del seno: è l’obiettivo della nuova campagna di Komen Italia, che guarda alla prevenzione come strumento primario di tutela della salute femminile e che esorta a decidere adesso e dunque a donare il 5xmille per rendere il tumore del seno una malattia sempre più curabile.

    Testimonial d’eccezione è l’attore Roberto Ciufoli la cui ironia e delicatezza diffondono il messaggio sull’importanza di raccogliere fondi in favore della prevenzione: «La fiducia in qualcosa o in qualcuno non è uno scherzo, mette alla prova un rapporto, parte in modo istintivo ma deve poi trovare un consolidamento. Istintivamente mi sono fidato di Komen Italia e ora a distanza di anni ho ancora la solida certezza di aver fatto bene. Sono a disposizione senza il bisogno di fare nessuna domanda perché le risposte le trovo in un lavoro sempre più capillare, efficace e con un successo esponenziale. La campagna di prevenzione e di lotta contro il tumore del seno di Komen Italia non mi riguarda direttamente ma tocca a fondo il mio essere umano. Non posso fare altro che corrergli a fianco e testimoniarlo mettendoci la faccia».

    I fondi derivanti dalla raccolta fondi del 5xmille andranno a finanziare i numerosi progetti che da anni Komen Italia realizza su tutto territorio nazionale, tra cui: l’offerta gratuita di esami diagnostici per la prevenzione dei tumori del seno e di altre patologie oncologiche femminili; l’istituzione di premi di studio pluriennali per giovani clinici e ricercatori; la realizzazione di seminari di aggiornamento e formazione avanzata per operatori sanitari, studenti ed associazioni femminili; l’avvio di progetti pluriennali per rafforzare i percorsi di cura delle donne che si confrontano con un tumore del seno; il sostegno economico a progetti di tutela della salute femminile svolti da altre Associazioni e ai due nuovi spazi clinici ed educativi per donne con tumore del seno, il Centro Komen Italia per i Trattamenti Integrati in Oncologia presso il Policlinico Gemelli di Roma, e lo Spazio Polifunzionale Donne al Centro presso l’Ospedale Bellaria di Bologna.

    Si può scegliere di essere al fianco di Komen Italia donando ad essa il 5xmilla, inserendo il CF 06073831007 nella dichiarazione  dei redditi, nel riquadro riservato al terzo settore. Per maggiori informazioni: komen.it LEGGI TUTTO